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Filosofia

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Era il 1997, settembre, quando la nuova gamma dei prodotti NORMA fu esposta a Milano, in occasione del Top Audio. Dopo circa dieci anni di attività, abbiamo sentito l’esigenza di esporre in una forma più vasta e compiuta, cosa rappresentino per noi i prodotti NORMA, in termini di filosofia generale, di contenuto tecnico, di suono e di modo di porsi sul mercato.
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I miei primi passi nel mondo dell’Audio iniziarono,probabilmente, nel corso del 1975, quando, del tutto ignaro di ciò che mi avrebbe aspettato negli anni futuri,costruii (e vendetti ad un compagno di classe) la prima coppia di diffusori acustici, realizzati con quattro altoparlanti (di cui neppure due uguali) smontati da radio non più funzionanti. Ma già così forte, era l’amore per la musica e per gli oggetti che consentivano di riprodurla; a quell’epoca la mia carriera scolastica, era protesa verso un raggiante avvenire come geometra, ma sotto il banco di scuola, nascoste ai professori, le riviste di elettronica e di alta fedeltà attiravano maggiormente la mia attenzione. Tant’è che, anziché geometra, il futuro fu da ingegnere elettronico, spinto dal desiderio di capire qualcosa di più di quegli appassionanti e misteriosi oggetti elettronici. Col tempo, parallelamente alla attività di progettazione di apparecchiature elettroniche (strumentazione di misura), il coinvolgimento nel mondo dell’Audio è aumentato sempre più, sino a diventare la principale attività. Nel 1991 iniziò un affascinante percorso di ricerca durato sette anni, volto a capire cosa accade in una elettronica audio e cosa ne governa il risultato sonoro. I luoghi in cui tutto questo è avvenuto hanno certamente avuto la loro influenza;

Al di là degli aspetti materiali, seppur decisamente importanti, è importante capire qual è la filosofia (o l’approccio) che sta dietro un prodotto. Nel corso degli anni, spesso le persone che hanno ascoltato i prodotti NORMA, e che ne sono rimaste entusiaste, ci hanno chiesto quale ne fosse il segreto.

All’inizio abbiamo cercato di mettere a fuoco la risposta, in quanto, essendo tali prodotti una nostra diretta espressione, ci risulta vano apparentemente semplici e privi di segreti. Lontano da noi l’intento autocelebrativo, col tempo siamo giunti alla conclusione che, come spesso accade in altri ambiti della vita, le cose veramente importanti, sono quelle meno manifeste, una sorta di pensiero promotore che poi nella materia origina gli effetti; per esempio, rimanendo in un campo a noi parallelo, qual è il segreto che conferisce ad un violino Stradivari un suono così particolare?

Prima di entrare nell’ambito dei contenuti tecnici dei prodotti NORMA, è utile fare una premessa. Gli elementi che all’interno di una elettronica audio hanno un’influenza sul risultato finale sonoro, sono decisamente numerosi (topologia circuitale, tipo e qualità dei componenti, costruzione meccanica, alimentazione, solo per accennarne alcuni) e fra di loro interdipendenti. E’ quindi assolutamente necessario che, nel rapportarsi alla tecnica, si abbia una visione d’insieme il più possibile ampia. Infatti, nel caso in cui una particolare scelta privilegi un solo aspetto dell’insieme, si avranno, come risultato complessivo, controindicazioni ed effetti collaterali in misura maggiore dei benefici che quella stessa scelta limitata avrà apportato.

E’ forse meno difficile realizzare una buona elettronica che descriverne, a parole, il suono utilizzando il linguaggio. Anche se l’esperienza di ascolto è unitaria, così come accade per tutto ciò che ci circonda, è attitudine della nostra mente cercare di scomporla in singoli fattori. Questa via, che in parte seguiremo anche noi, presenta però un grande limite; così come tentando di descrivere un essere umano sezionandone gli organi, ci si priva della cosa più importante che è la vita, anche in questo caso, cercando di descrivere l’esperienza di ascolto in tante componenti separate, si corre il rischio di non trasmettere l’impatto emotivo unitario che spesso è molto più della somma delle singole parti.

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